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“State attenti”, “Fate attenzione a questo passaggio”, “Spegniamo i telefonini, per favore?”.

Chi si occupa di formazione ripete spesso queste frasi, non soltanto quando ci si trova davanti a una classe di liceali ribelli, ma anche lavorando con adulti che hanno speso fior di quattrini per partecipare a un corso di formazione.

Non è facile ascoltare un formatore con attenzione per ore.

Per questo motivo, un bravo formatore ha sempre cura di progettare il proprio corso tenendo conto di questa difficoltà e questa risorsa tanto limitata quanto preziosa: l’attenzione dei corsisti.

Ma cos’è l’attenzione e quali sono i suoi limiti?

La nostra mente ha capacità limitate: possiamo pensare a poche cose contemporaneamente. Anzi, in buona parte dei casi, possiamo pensare una sola cosa alla volta.

L’attenzione è il meccanismo che seleziona la o le poche rappresentazioni che in un dato momento sono per noi più importanti.

Il cosiddetto multitasking è un’illusione: non siamo in grado di prestare attenzione a due cose contemporaneamente.

Questa è la prima caratteristica dell’attenzione: è una risorsa limitata.

L’attenzione automatica e l’attenzione volontaria

L’attenzione può essere orientata dagli stimoli esterni: alcuni di essi, infatti, hanno caratteristiche tali da richiamare la nostra attenzione e imporsi sui nostri pensieri. È ciò che capita, per esempio, quando vediamo un’automobile che si avvicina a forte velocità o quando sentiamo qualcuno dire il nostro nome nel corso di party affollato.

Altre volte, invece, siamo noi a orientare l’attenzione in direzione di qualcosa che ci interessa particolarmente: come quando scrutiamo la folla del sabato sera cercando di scorgere la persona che ci ha concesso il primo appuntamento che speriamo cambierà la nostra vita.

Questi due esempi descrivono una delle caratteristiche principali dell’attenzione: l’orientamento verso lo stimolo può essere automatico o volontario e guidato dagli scopi della nostra azione.

L’Attenzione e l’attenzione selettiva

Un’altra caratteristica dell’attenzione è che l’operazione di selezione può essere effettuata nello spazio oppure tra le diverse caratteristiche di un stimolo complesso. 

Nel primo caso, la ricerca avviene nello spazio: “Dove ho messo l’ultimo libro del vice questore Schiavone? È rimasto sul divano o sul tavolino accanto alla finestra?”

Nel secondo caso, invece, passiamo in rassegna oggetti simili esaminandone le differenze, finché non troviamo quello che ci interessa: “Quale, tra i tanti libri con la copertina blu presenti in libreria è l’ultimo di Rossi?”

Il fuoco dell’attenzione

La quarta caratteristica che ci interessa dell’attenzione è il fatto che essa possa essere più o meno focalizzata: possiamo guardare il panorama o concentrarci sulla strada dalla quale sbucherà il taxi che abbiamo chiamato.

Abbiamo detto prima che le nostre risorse attentive sono limitate. Più il fuoco dell’attenzione è stretto, più stiamo sfruttando al massimo le nostre risorse e trascurando tutto il resto. 

A cosa ci serve conoscere il funzionamento dell’attenzione?

Prendete una pubblicità, una di quelle fatte bene. Le pubblicità sono stimoli artificiali costruiti per attirare la nostra attenzione, grazie alla conoscenza del funzionamento dei processi e dei meccanismi cognitivi e attentivi.

Con le dovute differenze, noi formatori dobbiamo fare lo stesso, anche se una conto è un corso da 8 ore, un’altro uno spot da 30 secondi o un manifesto.

Certo, è più facile dare la colpa ai corsisti poco interessati che ci ha mandato l’azienda, - in particolare quello seduto lì in fondo, come si chiama? - . E, certo, è sempre possibile ricorrere a dei trucchetti per richiamare l’attenzione di chi si distrae.

Ma niente funziona bene come progettare un corso di formazione tenendo conto dei limiti dell’attenzione e in uno dei prossimi articoli vedremo come fare. Intanto, ricapitoliamo e teniamo a mente le 4 caratteristiche principali:

 

  • L’attenzione è una risorsa limitata
  • Può essere automatica o sotto il controllo della volontà
  • Può essere spaziale o selettiva
  • Il fuoco dell’attenzione può essere più o meno ristretto.

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